I John Qualcosa sono un duo donna/uomo. 
AmbraMarie lei, Raffaele D’Abrusco lui.

La malinconia, i ritratti sfocati del loro intimo e la passione per il cinema sono alla base delle tematiche dei JQ.
Con le loro canzoni ti puoi trovare a Tangeri in un film di Jim Jarmusch, o sulle spiagge di Montauk, a sentire il ricordo cantato di Joel e Clementine in “Eternal sunshine of the spotless mind”.

Si formano nel 2011, ma rimangono nella loro stanza per un po’. Inizialmente il divertimento stava nello scrivere un pezzo, registrarlo con dei “mezzi di fortuna”, per poi realizzare personalmente un videoclip e buttarlo in rete. Nient’altro, ma era già Qualcosa da cui partire.
Un low profile non voluto, ma dovuto, un po’ come quando cucini con quello che rimane nel frigo, ma il sapore è comunque buono perchè “sa di casa”.

Parallelamente ai loro altri progetti musicali, durante gli anni continuano a rifugiarsi nei John Qualcosa, ogni volta aggiungendo qualche ingrediente in più fino ad arrivare alla decisione di racchiudere tutto nel loro primo disco “Sopravvivere agli amanti”.

Prima però bisognava uscire dalla stanza e vedere come si stava fuori: infatti nel 2018 i John Qualcosa fanno il loro primo tour, collezionando un po’ di date tra il nord e il centro Italia, fino ad arrivare sul palco del Collisioni Festival (Barolo) nell’agosto del 2019.

Il 15 aprile 2020 finalmente vedrà la pubblicazione del loro album d’esordio “Sopravvivere agli amanti”, il cui titolo è un omaggio a “Only lovers left alive” di Jim Jarmusch.
L’album è stato totalmente autoprodotto dai John Qualcosa e da Mattia Degli Agosti, qui nella doppia veste di produttore e batterista, sia in studio che live. L’album inoltre vanta la collaborazione di Filippo Cornaglia (Niccolò Fabi, Andrea Laszlo De Simone, Bianco) nelle batterie de “La mia Amsterdam” e nella supervisione dell’intero progetto.

I John Qualcosa dicono di "Sopravvivere agli amanti".
‹‹Avete presente quella sensazione di quando guardate una vostra fotografia e sentite di essere “usciti bene”? Che quello che vedete è esattamente quello che solo voi potete percepire nel profondo di voi stessi, ma che ora finalmente potranno vederlo anche gli altri? Ecco, “Sopravvivere agli amanti” per noi è esattamente questo: una fotografia da incorniciare per ricordarci di quell’istante in cui ci siamo sentiti “davvero noi”, in tutte le nostre sfumature››.